C’è un gran viavai nel bar presso la grande stazione ferroviaria dove Guido sta svolgendo il proprio tirocinio. Già in divisa, Guido viene accolto con un caloroso saluto dalle colleghe – «Mi vogliono tutti un gran bene» confida, muovendosi a proprio agio dietro al bancone. Svuotare la lavastoviglie, preparare succhi e caffè, servire i clienti e sistemare i tavoli: queste le mansioni a cui si dedica con cura dall’inizio dell’estate. «Ogni tanto, con alcuni clienti, tornano utili anche le mie conoscenze linguistiche».
In un’altra caffetteria nelle vicinanze, Andrea sta per concludere il proprio turno. «So utilizzare la macchina del caffè e ho imparato a stare alla cassa», – spiega mentre pulisce la macchinetta e prepara gli ultimi ordini – «Qui sono contento, mi sono costruito il mio angolino».
Guido e Andrea sono due dei beneficiari di #Ripartodame2, il progetto di Fondazione Riva – portato avanti con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano – che ha l’obiettivo di favorire, attraverso l’inserimento lavorativo, l’inclusione sociale di 30 detenuti della Casa di reclusione di Milano Bollate. Nel corso dell’estate il primo gruppo di partecipanti ha avuto l’occasione di mettersi alla prova in un contesto lavorativo negli ambiti dell’edilizia, della ristorazione o dell’hospitality, a seguito di colloqui aziendali affrontati con successo.
Il progetto, che ha accompagnato questi ragazzi verso l’ottenimento di un impiego, prosegue con la selezione di altri 15 beneficiari pronti ad accogliere questa grande opportunità. Le testimonianze raccolte infatti rivelano, nella loro semplicità, quanto sia importante per queste persone sentirsi accettate e riscoprirsi parte attiva e integrante della società.
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