Don Antonio Loffredo con i bambini al museo Madre
In mostra un laboratorio di pittura che a ottobre diventerà anche un libro edito da Piemme- Battello a Vapore. E per ogni copia venduta un euro andrà alla Fondazione Riva per nuovi progetti
di ILARIA URBANI
12 giugno 2017
Cosa rimane di invisibile agli occhi, e che solo il cuore vede, nell’epoca del tutto esibito? Il piccolo principe al Rione Sanità si moltiplica, intraprende strade inaspettate. Racconta di vita, amicizia, sogni e di baobab che diventano metafora della camorra. Il capolavoro di letteratura per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry diventa un canovaccio speciale per i lavori di settanta ragazzi del rione Sanità, dai 6 ai 17 anni che hanno partecipato per un anno a laboratori di pittura creativa. Ed è così che “I piccoli principi del rione Sanità” espongono per la prima volta, per un giorno al museo Madre. La suggestione iniziale è stata la visita didattica alla mostra di Mimmo Jodice “Attesa 1960-2016” al museo Madre.
I laboratori si sono tenuti negli spazi Punto Luce, Altra casa e Casa dei Cristallini, con Alessandra Gavazzi, sostenuti da Fondazione Alberto e Franca Riva onlus, membro della Fondazione San Gennaro, e guidati da Trisha Palma. Dall’arte visiva alla parola: con i workshop è nato il laboratorio di scrittura partecipata a cura di Cristina Zagaria dal quale in autunno nasce il libro “I Piccoli Principi del Rione Sanità” (Piemme).
Il progetto e il libro sono stati presentati lunedì pomeriggio al Madre da padre Antonio Loffredo, Giulia Compagnone, Chiara Fiengo e Francesca Amirante. Introduzione di Pierpaolo Forte. “Noi adulti – spiega padre Antonio Loffredo, parroco al rione Sanità e promotore della rinascita cultura del quartiere – usiamo spesso i soli occhi della fronte quelli che ci permettono di conoscere con la mente tutte le cose. I piccoli sono naturalmente capaci di vedere con gli occhi del cuore. Questa mostra, ed il libro che sta per uscire con Piemme, aiuteranno molti a guardare con gli occhi del cuore. Spero che tanti si lasceranno prendere per mano dai bambini della Sanità. Per un meraviglioso viaggio, per imparare anche noi, come i bimbi, a ricercare l’essenziale e a guardare con gli occhi del cuore”. Le storie dei ragazzi del quartiere sono la trama da cui parte il romanzo “I Piccoli Principi del Rione Sanità”. La storia fantastica incontra la realtà. Tutto inizia da un ragazzo africano rifugiato che arriva al rione Sanità e trova chiusa la casa d’accoglienza. Indossa un giubbotto, i bambini fanno amicizia con lui scambiandolo per un aviatore. “Siamo contenti di questo progetto – spiega Chiara Fiengo, editor di libri per ragazzi per Piemme – la ricchezza e la bellezza sono disseminate ovunque al rione Sanità, tanti i progetti della fondazione Riva, c’è il Nuovo Teatro Sanità, la chiesa San Severo appena restaurata. Raccontiamo i piccoli principi moderni, i ragazzi del rione Sanità, che attraverso “Il piccolo principe”, trasformano il proprio vissuto. Così nella loro immaginazione il serpente non mangia un elefante, ma un babà. Alla domanda “Mi disegni, per favore, una pecora?” è capitato che i ragazzi rispondessero “E tu cosa mi dai?”. I baobab del pianeta del piccolo principe diventano metafora della camorra, qualcosa da cui stare attenti. Ma come nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry c’è un finale di speranza. “I ragazzi trovano il coraggio di lasciare il rione e ritornarci dopo aver esplorato il mondo, e diventano protagonisti del cambiamento – prosegue la Fiengo – un cambiamento che non riguarda solo il loro quartiere, ma l’Italia, il mondo. Siamo parte di un progetto, è per questo che per ogni copia venduta, un euro andrà alla Fondazione Riva. Il progetto è condiviso e sarà raccontato a tappe sui social”.